Regione Emilia Romagna altimetria Castel dell'Alpe , clicca per ingrandire
Provincia Forlì
Nome: Castel dell'Alpe
Lunghezza: 41
Dislivello: 1520
Difficoltà: medio
Sterrato: 65%
Testato il: Maggio 2008
Immagine: 3d
Autore: Giorgio

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NOTE:Percorso tecnicamente poco impegnativo ma con un dislivello totale non trascurabile.

DESCRIZIONE: Partenza da S. Benedetto in Alpe e salita verso la Colla del Bucine su strada quasi interamente sterrata. La salita richiede circa un'ora, attraversa il casale di Caprincolle, i pascoli di Pian d'Astura e nella parte terminale, una bella faggeta.
giunti alla colla del Bucine si oltrepassa la sbarra e dop 850 metri si svolta a destra su un sentiero segnalato dal CAI con l'indicazione castel dell'Alpe. Da qui inizia la discesa verso la valle del Rabbi il cui tracciato ripercorre le vecchie mulattiere che collegavano le varie cascine abitate fino a circa 40 anni fa (1960).
La prima che incontriamo, e che dà il nome alla colla, è appunto il Bucine ormai quasi completamente diroccato.
Il secondo casale che incontriamo è quello della Cella anche questo ormai alla frutta. Da qui la traccia del sentiero si fà più marcata fino a quando, all'altezza degli Amedani, diventa una vera e propria strada carrabile (sempre in terra battuta).
Poco oltre incontriamo i piani dove, con l'aiuto di Baldo (il padrone di casa), raccogliamo informazioni su come raggiungere il casale Concolle, posto sul versante opposto.
L'attraversamento del fiume Rabbi avviene in corrispondenza del molino Biondi su un piccolo ponte, solo pedonale, in legno.
La successiva salita è molto ripida ed è difficile restare in sella. Meglio conservare le energie per il ritorno e consumare un pò le suole. Ci sono circa 200 metri di dislivello da affrontare che richiedono pressapoco 30 minuti. Giunti al termine della vegetazione si apre la visuale su un bel pascolo ancora frequentato dai pastori, alla sommità del quale ecco finalmente apparire la meta del viaggio: le Concolle.
Anche questo è diventato oramai un rudere ma vale la pena di soffermarsi sui particolari che denotano la cura con cui venivano costruiti questi casali utilizzando i soli materiali del posto. Pietra (squadrata a mano per gli angoli) e legno.
Un ultimo squardo verso il versante opposto prima di ridiscendere a fondovalle ripercorrendo la stessa strada. Breve tratto su strada asfaltata scendendo sul lato sinistro del Rabbi; in località Giumella svolta a destra verso un luogo molto caratteristico: il Ponte. Borgo interamente costruito in pietra e con un ponte perfettamente conservato che attraversa il Rabbi.
La vecchia strada che corre sul lato destro del fiume ci porta direttamente al Premilcuore, paese che all'inizio del secolo scorso faceva parte della regione Toscana.
Interessante la parte vecchia a ridosso del fiume Rabbi. Da qui inizia l'ultima fatica: la risalita lungo la Valbura (5 KM)che ci porterà verso l'incrocio con la strada (chiusa al traffico) che ci riporterà verso la colla del Bucine. Quest'ultimo tratto di strada, di 10,5 kilometri di lughezza, ha un dislivello limitato ed è adatto ad una gita domenicale con tutta la famiglia.
Lungo la strada si trovano anche alcune ottime fonti a cui abbeverarsi. La vista delle Campore di sopra ci segnala la fine delle salite e un ultimo sguardo verso la valle del Rabbi riporta la mente a quando questi poderi erano abitati e alla fatica dei mezzadri che riuscivano a strappare alla terra il sostentamento per se per il proprietario. Altri tempi.